lunedì 25 ottobre 2021

The Rhythm Section (2020)


Thrillerino scialbo, incolore, insapore. Vorrebbe essere grande ma invece è piccolissimo. La storia di una ragazza che vuole vendicare la famiglia uccidendo il terrorista che gliel'ha portata via con un attentato aereo. Ovviamente si scoprirà che il terrorista è solo un anello della catena. Ma lei, da studentessa drogata, diventa presto una "macchina da guerra" (tra molte virgolette).
Clichè su clichè, a partire dall'ormai insopportabile scena dell'addestramento (ma non si può evitare di metterla in ogni film???) fino alle battute mache forzatissime (idem). Bah. La trama è lineare, e non è un difetto, anzi, ma la sua messa in scena sembra essere stata fatta mettendo uno dietro l'altro le tre o quattro scene principali girate ognuna in una città differente (New York, Londra, Tangeri, Marsiglia) senza la necessaria fluidità di montaggio e soprattutto senza il necessario ritmo, addormentato già da subito. Di meno peggio ci sono solo le ambientazioni, perchè pure le scene d'azione sono insipide, girate in due minuti, e con evidente difficoltà della Blake, decisamente fuori ruolo come donna d'azione. La scena dell'inseguimento in macchina è, secondo me, girata veramente veramente male.
Jude Law sprecato, Blake Lively nè carne e nè pesce ma mi pare evidente sia poco tagliata, anche fisicamente, per questo genere. Dalla regia mi dicono che questo film vorrebbe scimmiottare "Nikita" (che ancora mi manca da vedere) e non faccio fatica a crederci, anche se, per fare un paragone con qualcosa di più recente, mi sembra chiaro che è anni luce lontano da un "Peppermint" e ancor di più dall'effetto scenico di Jennifer Garner, che come action-woman alla Lively se la mangerebbe come un aperitivo.

• Il film è tratto dal romanzo omonimo di Mark Burnell, da noi pubblicato da Mondadori nel 2019.

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