giovedì 7 luglio 2022

Run, Hide, Fight (2020)


Sotto un piuttosto superficiale ma chiaro messaggio contro la società dei social, che effettivamente sta facendo più danni della peste e bruciando irreversibilmente cervelli già bacati, c’è un bel filmetto d’azione. Innanzitutto l’ambientazione: come ho avuto modo di dire in alcune recensioni precedenti, adoro i film action tutti ambientati in location come grattacieli, scuole, ospedali, uffici, ecc. e RUN, HIDE, FIGHT in questo senso non lascia a desiderare, mostrandoci la protagonista rimasta intrappolata nella sua scuola mentre un gruppo di ragazzini fuori di testa prova a fare una specie di attentato prendendo quasi tutti gli studenti in ostaggio. La protagonista, addestrata alla caccia dal padre ex militare, rimane isolata dagli ostaggi e dovrà cercare di salvarli e salvarsi, saltando da un posto all’altro della scuola in cui tutti sono rinchiusi nelle classi. Certo, stiamo parlando di una cosa al limite del paradossale, che una ragazzina 17enne riesca a sventare da sola una situazione così tragica, ma sappiamo come sono i film d’azione (e comunque sicuramente meglio di una tappetta di 20 chili che ammazza a mani nude un branco di energumeni armati)... Qui c’è una trama abbastanza semplice i cui temi toccano anche i tasti del bullismo e della “non accettazione” ma che nel suo dipanarsi non evita sparatorie, accoltellamenti, inseguimenti per i corridoi, morti violente e una buona dose di sangue. Certo però tutto manca di quel grado di tensione che sarebbe auspicabile in un film del genere, l’inserto del fantasma della madre morta è ridicolo e le azioni (o non azioni) dei personaggi spesso non hanno il minimo senso. Tuttavia RUN, HIDE, FIGHT si lascia vedere al netto di questi difetti. E poi c’è anche il grande Thomas Jane che si vede poco però sarà decisivo…

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