domenica 14 luglio 2024

Memory (2022)


Ottimo action-thriller che risolleva la recentissima carriera di Liam Neeson che si era un po’ arenata in film ben prodotti ma mediocri. Con MEMORY, invece, c’è un buon salto di qualità sebbene i difetti non manchino. Interessante l’idea di un killer a pagamento con l’alzheimer incipiente, idea che purtroppo però viene sfruttata solo alla fine (e direi anche non benissimo, come una sorta di espediente veloce per aumentare la suspense). Tra una vita di uccisioni e la redenzione ci stanno i poliziotti e i federali di El Paso che collegano i morti con una vicenda di pedofilia e traffico di esseri umani tra Messico e USA. Come si suole con i film di Neeson, MEMORY è un bel prodotto, non raffazzonato e tirato via come quelli, ahimè, dell’ultimo Bruce Willis, con un cast notevolissimo dove spiccano il sempre ottimo Guy Pearce e il mio mito Ray Stevenson, che però non vengono sfruttati come si sarebbero meritati. A far calare l’asticella, e non di poco, è poi Monica Bellucci, con un doppiaggio italiano da denuncia penale: impossibile che non ci fosse di meglio per il suo ruolo! Sarebbe bastata chiunque!
Con la sua trama interessante e il concept di fondo, MEMORY sarebbe potuto essere un eccellente film d’azione, specie se i personaggi di Pearce e Stevenson avessero avuto più spazio e movimento. Naturalmente il focus è su Neeson, che qui, come negli ultimi suoi film, si vede ridotte le scene più dinamiche, perché in effetti è ormai stanco, ha settant’anni e non può reggere più i ritmi di un film d’azione. Ma la sua presenza c’è, così come c’è il ruolo fisso cucito per lui, dove il lato buono spicca sempre. Su MEMORY, ad ogni modo, aleggia un’aria di insensibilità nei personaggi, come se, nonostante l’argomento delle loro indagini, gliene fregasse poco, anche a livello di interazione gli uni con gli altri. Ma per il resto rimane un film degnissimo, per me si becca un 7 come voto già solo perché mi ha fatto rivedere Ray Stevenson (RIP Ray)!

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