domenica 9 giugno 2024

Judge Dredd Vs. Death (Wagner, Grant e Bolland – 2008)


Avendo apprezzato la precedente raccolta di storie brevi di Dredd ho deciso di provare anche questa, intitolata DREDD VS DEATH dove il nostro Giudice Post Apocalittico se la deve vedere con un altro giudice proveniente da un’altra dimensione (insieme ad altri tre giudici: Fire, Fear e Mortis) e il cui scopo è uccidere tutti per mettere fine al crimine: infatti nella loro dimensione/mondo è la vita stessa ad essere fuorilegge e infatti ormai è una landa desolata e spopolata se non per le anime degli innocenti! Con l’aiuto della giudice Anderson, sensitiva, Dredd avrà un bel filo da torcere contro questa sua nemesi particolarmente cruenta e crudele che infesta Mega City One.
Effettivamente il ciclo breve di storie con Death (scritto e sceneggiato da John Wagner e Alan Grant) è pregevole, anche se, per essere storie brevi forse lo sono anche un po’ troppo, con il risultato che infatti il finale-finale giunge forse troppo presto ma sicuramente è troppo affrettato. Ad ogni modo, il personaggio di Death è notevole, molto pericoloso e all’apparenza imbattibile, sicuramente un ottimo villain per un fumetto del genere perché non sai mai quando potrà tornare. Ed è così notevole e letale che mette pure un po’ in ombra lo stesso Dredd, che infatti nel corso del ciclo si nota pochino e viene superato in importanza anche dal giudice Anderson.
Le altre storie della raccolta – che non hanno a che fare con Death –, scritte da Wagner, si svolgono quasi tutte sulla Luna e non rendono affatto quanto le precedenti e sembrano più di ordinaria amministrazione.
In ogni caso, mi sento di dire che questo albone merita la lettura soprattutto grazie ai disegni di Brian Bolland, un grande artista che ha saputo equilibrare perfettamente la pulizia con il tratteggio e, mi sento di dire (non sono certo un espertone di disegno, quindi mi baso su ciò che vedo e su ciò che mi piace o meno), ha fatto un lavoro eccezionale di ombre e di contrasti bianco/nero (l’albo, infatti, è in bianco e nero) e ci sono tavole (in particolare quelle con i giudici della morte) di un impatto e di una bellezza pazzesche. Il bianco e nero di Bolland è così pulito che i disegni sembrano quasi in 3D!

 Edizioni italiane  Le storie di questa raccolta risalgono agli anni Ottanta e questa è l’unica edizione italiana a raccoglierle: edita da Magic Press nel 2008, è composta da 112 pagine ed è in bianco e nero.

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