martedì 10 settembre 2024
On the Line (2022)
Uno speaker radiofonico viene preso di mira da uno psicopatico che in diretta minaccia di ucciderlo insieme alla sua famiglia e a tutto il team.
ON THE LINE è un film particolare, che lascia sensazioni contrastanti. Inizia deciso, ingrana, fa salire la tensione, poi mette la quarta e continua a filare spedito fino al primo colpo di scena finale. Un altro film da caccia all’uomo in un palazzo che grazie ad una grande prestazione di Mel Gibson (qui, però, insolitamente antipatico… o no?) si mantiene nel solco dei thriller semplici ma ben fatti, senza altre aspirazioni. Ma il ribaltamento del colpo di scena finale (che, di riflesso, rende telefonatissimo il successivo contro-colpo di scena) e la sua scelta nell’economia del film, che era partito e aveva continuato sul filo della tensione per più di tre quarti, lascia lo spettatore spiazzato, confuso e finanche incredulo, incapace di capire se la soluzione è gradevole oppure una presa per il culo, nonostante risulti comunque perfettamente amalgamata nel contesto. In effetti la scelta è ardua, perché ON THE LINE sembra essere quel tipo di film che si ama o si odia. Io ancora non ho deciso, ma la sufficienza piena per ora gliela do.
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