domenica 12 dicembre 2021

Copshop (2021)


In una piccola ma efficiente stazione di polizia, completamente isolata nel mezzo del deserto del Nevada, si consuma una storia di vendetta tra mafiosi, che tuttavia appare essere più complessa...
COPSHOP è una simpatica novità nel mondo dell'action, che nell'ultimo periodo sembra essere piuttosto stanco. Anche se (ovviamente, visti i tempi), non manca di adattarsi alla moda dell'eroe action supermegamacho al femminile, le dinamiche vertono principalmente tra i personaggi di Gerard Butler e Frank Grillo che si sfidano per tre quarti di film dalle loro celle nel sotterraneo del piccolo commissariato, dove sono stati volutamente rinchiusi.
Certo per una buona metà il film non esplode d'azione, risulta quindi un po' con il freno a mano tirato, però poi quando i giochi si fanno più chiari (anche per lo spettatore, visto che la storia di fondo rimane comunque un po' fumosa, tra agenti federali corrotti, poliziotti corrotti, killer a pagamento, mafiosi, uomini del governo, ecc. e pare più che altro una raffazzonata scusa) il movimento comincia ad ingranare sebbene non scoppi di spettacolarità. Le scene d'azione principali sono tutte relegate agli ultimi 45 minuti ma fanno bene il loro lavoro, a dire il vero sono aiutate anche dai personaggi dei quali non si saprà, se non quasi alla fine, chi è più o meno cattivo (perchè buoni non ce ne sono, a parte la poliziotta, che tra l'altro è una fissata dei revolver e ne porta al fianco uno calibro 44 stile western).
Devo dire che COPSHOP m'è piaciuto. Senza entusiasmarmi, ma mi è piaciuto. Forse perchè ha una delle mie ambientazioni preferite (singolo posto isolato, in questo caso una illuminatissima stazione di polizia) oppure perchè, pur mancando di suspense e con una trama abbastanza semplice ma resa quasi incomprensibile da sciagurati flashback, comunque volevo sapere chi erano realmente i personaggi e come sarebbe finita tra di loro...

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