sabato 8 ottobre 2022

Dredd – Il giudice dell’apocalisse (2012)


Che figata di film! Basandosi fattualmente sul fumetto originale, regista e sceneggiatore (che poi sono la stessa persona, Alex Garland) hanno realizzato un film degno del personaggio come poche altre volte è stato fatto per un cinecomic. Dredd sbuca prepotente dallo schermo allo stesso modo con cui lo fa dalle tavole delle sue storie a fumetti e comincia a menare e ammazzare come se non ci fosse un domani. E il suo domani, infatti, è ogni volta sempre più precario a Mega City One, la megalopoli da 800 milioni di abitanti dove svolge il suo lavoro di giudice in un futuro distopico, tecnologico e post-apocalittico. Nella storia di questo film, che non è una trasposizione da una a fumetti, Dredd è accompagnato da una giovanissima recluta, Cassandra Anderson, una mutante dotata di poteri psichici (riesce a visualizzare cosa pensano gli altri vicino a lei), per risolvere un caso di triplice omicidio in uno degli enormi palazzi della metropoli. Lì dentro i due giudici rimarranno bloccati e si imbatteranno nella cattivissima Mama, gestrice di uno spaccio di droga slo-mo, e nei suoi sgherri che hanno il compito di eliminarli.
In sostanza DREDD ha l’impianto che forse più di tutti adoro in un film d’azione: caccia all’uomo in un ambiente chiuso. E questa premessa è magnificamente realizzata, aiutata da un’ambientazione perfetta e di conseguenza da una scenografia immersiva, con tanti, piccolissimi ma grandissimi, riferimenti al fumetto originale sparsi un po’ dappertutto (e che io ho dovuto scoprire da “terzi” perché ho una conoscenza del fumetto molto limitata a dir poco) ma soprattutto una quantità d’azione come dio comanda: tra i vari livelli del palazzone (ben 200) le pallottole piovono a pioggia e i morti non si contano. Dredd non guarda in faccia nessuno e falcia cattivi a destra e a manca mentre risale i piani puntando al rifugio della perfida Mama (Lena Headey) aiutato dal giudice Anderson (Olivia Thirlby). Non mancano i dettagli splatter-gore e nemmeno i diversi modi di morire male dei cattivi, anche qui una scelta degna del fumetto.
Qualche parola su Dredd: Karl Urban, che lo interpreta, ha la stazza giusta per il ruolo ma, anche se non si toglie mai il casco (come fumetto vuole), non so se di ghigno è calzante al millimetro con il personaggio (forse senza quel filo di barba sarebbe stato più adatto). Di sicuro Urban ci mette il massimo impegno: non sorride mai e mantiene il grugno per tutto il film, nonché la grinta e l’abilità del nostro giudice.
Tirando le somme, DREDD merita in toto la visione (e le ri-visioni). La sua messa in opera così fedele al fumetto, la trama che esplode d’azione dall’inizio alla fine, le accortezze migliorative (per esempio la divisa dei giudici, resa meno appariscente e più realistica, e le armi, niente di esteticamente futuristico ma allo stesso tempo futuristiche), l’ambientazione/scenografia, gli attori calati nella parte: tutto rende il film meritevole e un eccellente esempio di fantascienza d’azione. Non c’è da stupirsi se la critica, soprattutto quella proveniente dai fan, l’ha incensato chiedendo ad alta voce un sequel e anche il ritorno di Urban nella parte di Dredd. E forse qualcosa si sta muovendo, perché sembra che sia in fase di sviluppo una serie tv dal titolo Judge Dredd: Mega City One.

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