domenica 12 marzo 2023

Distretto 13: le brigate della morte (1976) + Assault on Precinct 13 (2005)


Distretto 13: le brigate della morte (1976)

Nonostante sia considerato un film cult degli anni 70, del grande John Carpenter, devo dire di non esserne stato molto entusiasta. Fondamentalmente non c’è trama e tutto ciò che appare è un evidente (peraltro dichiarato dallo stesso regista) remake di Un dollaro d’onore (un poliziotto e un paio di criminali assediati in un commissariato di polizia da un numeroso branco di teppisti armati): infatti Carpenter voleva girare un western ma il basso budget della produzione non glielo permise, così si ingegnò a creare una storia contemporanea che somigliasse molto ad uno dei capisaldi del genere della frontiera. Il risultato non è da buttare, con il martellante tema della violenza criminale in America (una costante nei thriller degli anni Settanta e Ottanta) e una colonna sonora da videogame dei primi anni Novanta, però la scena finale è improponibile e rovina buona parte del film: non è credibile che due tizi nascosti (e quasi disarmati) dietro un’insegna di legno non vengano sopraffatti da un’orda di criminali armati di spranghe e pistole, anzi ne uccidano molti semplicemente sventolando un pezzo di legno, e il tutto non viene certo aiutato da uno stacco di montaggio, che risulta raffazzonato. Però la breve durata (appena 90 minuti) gioca a favore del film ed evita di farlo girare su se stesso con scene tutte uguali. Ad ogni modo, per gli amanti dei cult anni Settanta è sicuramente un film da vedere.



Assault on Precinct 13 (2005)

Questo è il remake in chiave moderna di Distretto 13, girato nel 2005 con protagonista il bravissimo Ethan Hawke. La storia è simile ma non è uguale all’originale, sia nelle motivazioni degli assaltatori che nei personaggi che nell’ambientazione: infatti questa è una storia di poliziotti corrotti che vogliono uccidere un supertestimone-gangster (Laurence Fishburne) tenuto prigioniero nel carcere del piccolo commissariato, mentre fuori infuria una tempesta di neve e dentro la stazione di polizia i personaggi sono più numerosi rispetto al film originale. Anche il finale è diverso, anzi molto diverso. Ovviamente in questo remake c’è molta più azione e c’è un assalto molto più movimentato rispetto a quello decisamente più blando del primo film e, cosa da sottolineare, l’ambientazione è spettacolare e aumenta il senso di disagio e di pericolo degli assediati, incapaci di scappare. Il senso di freddo è incrementato dalla fotografia tutta giocata sul blu e sul nero del buio. Certo, ASSAULT ON PRECINCT 13 non è (e non sarà) cult come il suo ispiratore eppure credo che sia uno dei pochi remake che, pur rimanendo in linea di massima fedele al primo, riesce ad aggiornarlo, ad essere originale e molto più frizzante e ricco d’azione. Di sicuro sono da vedere entrambi, rigorosamente uno dietro l’altro!

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