Se guardate il trailer di questo film e siete facilmente entusiasmabili come me, gridereste “CHE FIGATAAAA!”. Poi però guardate il film intero e la figata promessa dal trailer vi rimane incastrata in gola per almeno i primi 50 minuti di film.
Le fondamenta sono le più classiche che si possono mai desiderare per un film d’azione: un padre che si vendica per l’uccisione del figlioletto. Tutto qui?, direte voi… sì, tutto qui. Fine della trama. Quindi immaginatevi un film di vendetta del mito John Woo, con questa soltanto linea di trama e, per giunta, senza nessun dialogo: un sogno! Però questo sogno comincia quando l’abbiocco ormai vi ha quasi del tutto presi, e cioè a poco meno di un’ora dai titoli di testa. In questo lasso di tempo non succede nulla se non: Joel Kinnaman (l’attore protagonista) che recupera da un’operazione chirurgica (capirete perché nei primi 5 minuti del film) e ripensa alla morte del suo bambino. Stop. Poi a poco a poco si decide ad entrare in azione e comincia un auto-addestramento fisico e “tattico” (guida, armi e combattimento al coltello). Intorno al 50esimo minuto, infine, cominciano i fuochi d’artificio. Una devastante sequela di scene d’azione al cardiopalma (certo i cattivi sono stereotipatissimi e sostanzialmente dei burattini del tiro a segno), girate proprio alla John Woo: inseguimenti tra macchine, sparatorie frenetiche, sangue, armi in bella vista, esplosioni… insomma, la figata che ci si aspettava dal trailer! Si ha l’impressione che Woo (al ritorno al cinema americano dopo 20 anni, se non sbaglio…) si sia divertito un mondo a girare tutta la seconda metà del film, e sicuramente ha avuto una gran cura nell’ambientazione e nella scenografia, con chiare ed evidentissime citazioni e influenze dal primo videogioco di Max Payne (l’abbigliamento, la leggera zoppia e le armi del protagonista, il palazzo in rovina, l’atmosfera infernale della scena finale… sembra che Woo abbia voluto ricambiare la sua citazione presente in una scena del primo videogioco) e altrettanto evidenti rimandi a quell’altro capolavoro che è il film Death Sentence (per alcuni – e non del tutto a torto – il vero film di Max Payne!) con Kevin Bacon nei panni di Max Payne del protagonista.
Cosa dire, in sostanza, di SILENT NIGHT? Che lo consiglio assolutamente, nonostante il pesante difetto che purtroppo lo contraddistingue. Ma se guardate i primi minuti, vi fate convinti di come sia successo l’incidente scatenante e poi saltate direttamente al minuto 50, vi risparmierete almeno mezz’ora di noia e vi godrete un filmissimo adrenalinico che, complice anche la mancanza di dialoghi, vi farà sentire proprio come in un bellissimo videogioco sparatutto!
Bravissimo (a metà) John!
Cosa dire, in sostanza, di SILENT NIGHT? Che lo consiglio assolutamente, nonostante il pesante difetto che purtroppo lo contraddistingue. Ma se guardate i primi minuti, vi fate convinti di come sia successo l’incidente scatenante e poi saltate direttamente al minuto 50, vi risparmierete almeno mezz’ora di noia e vi godrete un filmissimo adrenalinico che, complice anche la mancanza di dialoghi, vi farà sentire proprio come in un bellissimo videogioco sparatutto!
Bravissimo (a metà) John!
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