martedì 17 dicembre 2024

The Contractor (2022)


Un buonissimo e onesto action, che non aggiunge nulla al genere ma che piuttosto rimane sul classico con una storia abbastanza tipica, che incrocia spionaggio e vendetta. Chris Pine viene invischiato in un oscuro piano parallelo della NSA all’estero e deve combattere per poter tornare a casa sano e salvo e vendicarsi. Sebbene la prima mezzora buona passi un po’ con l’abbiocco in agguato, poi il film ingrana e si passa all’azione serrata, con, per esempio, una caccia all’uomo in città (Berlino). Tra sparatorie e controsparatorie si passa poi alla vendetta, con finale amaro. THE CONTRACTOR non è di certo un film originale, è piuttosto una delle infinite copie di questo genere, che si riverbera anche nei triti e ritriti clichè sui personaggi (il solito soldato congedato che si porta appresso i soliti problemi familiari e bla bla bla) ma che tuttavia produce un buon prodotto di intrattenimento. Consigliato più che altro come stacco tra le re-visioni dei top del genere.

martedì 19 novembre 2024

Robocop 2 (1990)


Credo che questo sia uno dei film più brutti che io abbia mai visto. Tanto capolavoro il primo quanto terribilmente osceno questo! Credo che qui si sia perso tutto il sostrato su cui poggiava il primo, lasciando solo una trama ridicola che è persino stata drenata di tanta della violenza su cui si basava il film originario. Purtroppo si vede da chilometri di distanza che la regia non è quella dell’eccellente Verhoeven, che nel primo capitolo seppe dare al film un’atmosfera pazzesca, mentre qui il nuovo regista evidentemente non ha saputo cogliere né lo spirito del personaggio né quello dell’ambiente in cui opera, aggiungendo pure parti da commedia che, oltre a far (sor)ridere i polli, stridono come unghie sulla lavagna. Il colpo mortale, infine, viene dagli effetti speciali da film di serie Z, e non perché non si contestualizza il film ai suoi tempi, visto che il primo capitolo, di tre anni precedente, aveva degli effetti pazzeschi nonostante all’epoca mancasse quasi del tutto la CGI.
In questo sequel, poi, Robocop fa la parte del pollo e viene ridicolizzato pure a livello estetico: molto più impacciato e “robotico” nei movimenti, un’armatura ridipinta sul bluastro (e credo anche, in alcuni punti, differente dall’originale) e quegli stupidissimi rumori (a cui hanno alzato il volume, perché non li ricordo così invadenti nel primo film) ad ogni movimento della testa. Più che un cyborg sembra un giocattolino di latta, senza un briciolo di quell’imponenza e paura che suscitava il Robocop “vero”. Insomma, ROBOCOP 2 risulta un prodotto di serie Z, noioso e pesante: sarebbe bastato mantenere regista e attori dell’originale per avere un degno sequel. Lo stesso Frank Miller, che viene accreditato come soggettista e sceneggiatore, si vide addirittura strappare letteralmente pagine dal suo copione e disconobbe il film, la cui sceneggiatura era stata nel frattempo così riscritta che del lavoro di Miller era rimasta solo la traccia.

sabato 26 ottobre 2024

Blitz (2011)


Uno psicopatico ammazza i poliziotti di Londra. Jason Statham deve prenderlo. Fine della trama di BLITZ, un poliziesco qualunque con poca carne al fuoco, un pizzichino di buoni sentimenti e un Jason Statham poco o niente sfruttato come si sarebbe dovuto. Infatti in BLITZ l’azione è molto scarna, sostanzialmente solo due scene (peraltro brevissime) all’inizio e alla fine del film e basta. Qui Statham è una sorta di ispettore Callaghan britannico, non molto benvoluto dai suoi superiori. In generale c’è poco da dire su questo film, abbastanza sciapo e anonimo, insomma un normalissimo poliziesco con i livelli di suspense e azione ai minimi termini. Raggiunge la sufficienza come sempre per Statham, burbero dal cuore d’oro (e che spara UN colpo di pistola in tutto il film).

mercoledì 2 ottobre 2024

The Silencing – Senza voce (2020)


Un buonissimo thriller, tra giallo, poliziesco e vendetta. Di sicuro non originalissimo, specie nel protagonista (un padre alcolizzato che continua a cercare la figlia scomparsa da cinque anni), e alcuni punti vengono dati per scontati e mai spiegati, ma si difende bene e ci fa entrare in un mondo cupo e violento nascosto nel profondo della provincia americana. E proprio quest’ultima, a mio avviso, è il punto forte del film: un’ambientazione quasi isolata, una minuscola cittadina sperduta tra i boschi di una riserva indiana (in realtà è il Canada, ma va benissimo lo stesso), dove piove e fa freddo, a sottolineare la squallida vicenda che i personaggi devono affrontare, in un’atmosfera costruita alla perfezione. Alla fine ne esce un film crudo e asciutto, senza compiacimenti e con l’essenziale da vedere e da sentire: una storia di vendetta con buoni momenti e personaggi ridotti all’osso ma che funzionano, fino ad un finale comprensibile (se non auspicabile) e, volendo, anche coraggioso, dato il conosciutissimo perbenismo americano. Unica nota stonata è la motivazione del serial killer, senza dubbio una delle più ridicole mai sentite in un film! In quel momento (che è la fine, sostanzialmente), il film cede un po’ ma una bella sufficienza piena se la merita. Promosso.

martedì 10 settembre 2024

On the Line (2022)


Uno speaker radiofonico viene preso di mira da uno psicopatico che in diretta minaccia di ucciderlo insieme alla sua famiglia e a tutto il team.
ON THE LINE è un film particolare, che lascia sensazioni contrastanti. Inizia deciso, ingrana, fa salire la tensione, poi mette la quarta e continua a filare spedito fino al primo colpo di scena finale. Un altro film da caccia all’uomo in un palazzo che grazie ad una grande prestazione di Mel Gibson (qui, però, insolitamente antipatico… o no?) si mantiene nel solco dei thriller semplici ma ben fatti, senza altre aspirazioni. Ma il ribaltamento del colpo di scena finale (che, di riflesso, rende telefonatissimo il successivo contro-colpo di scena) e la sua scelta nell’economia del film, che era partito e aveva continuato sul filo della tensione per più di tre quarti, lascia lo spettatore spiazzato, confuso e finanche incredulo, incapace di capire se la soluzione è gradevole oppure una presa per il culo, nonostante risulti comunque perfettamente amalgamata nel contesto. In effetti la scelta è ardua, perché ON THE LINE sembra essere quel tipo di film che si ama o si odia. Io ancora non ho deciso, ma la sufficienza piena per ora gliela do.

domenica 18 agosto 2024

Bomb squad (2022)


Un bombarolo pazzo cerca vendetta su un ex hacker e gli piazza una bomba sotto il sedere per ricattarlo… Filmetto thriller abbastanza canonico, costruito sul classico espediente della bomba a orologeria. Molto buoni certi momenti di tensione nel corso del film, che bene o male si dipana senza particolari fasi di stanca. Certo alcune incongruenze sono evidenti e alcune scelte di sceneggiatura risibili ma altrettanto sicuramente non è un film con chissà quali pretese. I difetti perciò non mancano e purtroppo la presenza di Mel Gibson (che spero non faccia la fine di Bruce Willis!) è ridotta all’osso e alla fine della fiera solo all’ultimo secondo fa qualcosa di davvero utile, altrimenti la sua sarebbe stata mera apparizione “tanto per”. E sì, anche io credevo che il suo fosse il ruolo principale e invece no. Nel cast si rivede la Doherty (RIP Shannen) del telefilm “Streghe” dopo essere apparsa nell’osceno Fortress con Bruce Willis (2021).
In rapida sintesi, BOMB SQUAD meriterebbe mezzo punto sotto la sufficienza, ma la piacevole – per quanto breve – presenza di Mel Gibson e un paio di sue battute gli fanno raggiungere il 6 (per me): filmetto guardabile senza particolari entusiasmi, però meglio sceglierlo se non avete nient’altro da vedere.

domenica 14 luglio 2024

Memory (2022)


Ottimo action-thriller che risolleva la recentissima carriera di Liam Neeson che si era un po’ arenata in film ben prodotti ma mediocri. Con MEMORY, invece, c’è un buon salto di qualità sebbene i difetti non manchino. Interessante l’idea di un killer a pagamento con l’alzheimer incipiente, idea che purtroppo però viene sfruttata solo alla fine (e direi anche non benissimo, come una sorta di espediente veloce per aumentare la suspense). Tra una vita di uccisioni e la redenzione ci stanno i poliziotti e i federali di El Paso che collegano i morti con una vicenda di pedofilia e traffico di esseri umani tra Messico e USA. Come si suole con i film di Neeson, MEMORY è un bel prodotto, non raffazzonato e tirato via come quelli, ahimè, dell’ultimo Bruce Willis, con un cast notevolissimo dove spiccano il sempre ottimo Guy Pearce e il mio mito Ray Stevenson, che però non vengono sfruttati come si sarebbero meritati. A far calare l’asticella, e non di poco, è poi Monica Bellucci, con un doppiaggio italiano da denuncia penale: impossibile che non ci fosse di meglio per il suo ruolo! Sarebbe bastata chiunque!
Con la sua trama interessante e il concept di fondo, MEMORY sarebbe potuto essere un eccellente film d’azione, specie se i personaggi di Pearce e Stevenson avessero avuto più spazio e movimento. Naturalmente il focus è su Neeson, che qui, come negli ultimi suoi film, si vede ridotte le scene più dinamiche, perché in effetti è ormai stanco, ha settant’anni e non può reggere più i ritmi di un film d’azione. Ma la sua presenza c’è, così come c’è il ruolo fisso cucito per lui, dove il lato buono spicca sempre. Su MEMORY, ad ogni modo, aleggia un’aria di insensibilità nei personaggi, come se, nonostante l’argomento delle loro indagini, gliene fregasse poco, anche a livello di interazione gli uni con gli altri. Ma per il resto rimane un film degnissimo, per me si becca un 7 come voto già solo perché mi ha fatto rivedere Ray Stevenson (RIP Ray)!