mercoledì 8 novembre 2023

Blacklight (2022)


Invecchiato, stanco, un po’ meno agile e un po’ più legnoso, Liam Neeson col tempo sembra fare più fatica nei suoi ruoli action. L’ultimo suo film a spiccare notevolmente risale a cinque anni fa (L’uomo sul treno, ne trovate la recensione su questo blog) mentre successivamente i suoi film d’azione si facevano poco a poco più thriller e meno dinamici. BLACKLIGHT è, tra i più recenti di Neeson, senz’altro il migliore, anche se non a livello di L’uomo sul treno. Da agente di protezione per gli agenti dell’FBI sotto copertura, qui Neeson scopre una cospirazione ad alto livello governativo e ne viene risucchiato insieme ad una giornalista, mentre altre persone vengono uccise perché sanno troppo. Anche qui c’è più thriller che azione ma in questo caso l’idea della cospirazione è forse un po’ ingenua e lasciata in sospeso senza nessun approfondimento, riflettendosi in una trama banalotta e senza mordente, mentre le parti più d’azione funzionano a mio parere molto bene e, sebbene ormai Liam sia in evidente affanno, se la cava ancora benissimo. A fare da faro nei suoi film è poi quest’ammirevole e ostinata intenzione di voler fare il buono tutto d’un pezzo ma allo stesso tempo debole (per un motivo o per un altro), ruolo che ormai non gli si può scucire di dosso, anche se a volte può risultare stucchevole per via del solito vizio americano di esagerare con il buonismo (ma lui non lo fa pesare). BLACKLIGHT si fa guardare e come “riempitivo” tra un classico dell’action e l’altro ci sta bene, senza aspettarsi chissà cosa, né a livello di trama né a livello di grandi scene.
Ci sono ancora una mezza dozzina di film d’azione con Neeson in uscita nei prossimi anni e spero davvero che Liam, il grande, mitico Liam, non faccia la fine di un altro grandissimo, Bruce Willis, e che i suoi action possano mantenersi almeno al livello minimo di BLACKLIGHT.