mercoledì 26 luglio 2023

La furia di un uomo (2021)


Tra l’heist movie e l’action si muove questo film diretto da Guy Ritchie con protagonista uno Jason Statham come sempre ben calato nel ruolo, anche se forse qui appare, stranamente, un po’ legnoso. Il film ha una struttura non lineare, con pezzi di flashback che si incrociano alle vicende attuali e che spiegano solamente in un secondo momento quelle scene che a prima vista sembrano incomprensibili. L’intero succo del film è una vicenda di vendetta tra gruppi di svaligiatori di camioncini blindati: quando un colpo va in modo non previsto e ci scappa il morto “sbagliato”, ecco che si sviluppa un film di assalti, rapine e sparatorie. Il personaggio di Statham è a metà tra un bandito e un’opportunista guardia giurata: nei panni del primo non manca di essere descritto anche in momenti da “buono”, come quando premia un informatore (non prima di averlo torturato) o libera (e rende ricche) alcune minorenni che venivano obbligate a girare film porno da una banda di serbi ma per il resto è un freddo boss che stermina mezzo mondo criminale in cerca di vendetta, ancora meno espressivo (e forse più incazzato?) del solito e, nell’economia del film, con un numero di dialoghi che forse non arriva alla dozzina.
Rispetto ad altri film action LA FURIA DI UN UOMO probabilmente manca di tensione e di adrenalina, e alla fine della fiera può anche lasciare una sensazione di già visto (cosa che ormai accade per quasi ogni film d’azione recente) ma la vicenda che racconta suscita curiosità e le due ore di durata passano senza cadere in particolari stalli.
Forse (e sottolineo forse) non è il primo action recente che guarderei, ma la presenza di Jason Statham di per sé rende già il film degno di visione a prescindere, anche se qui l’attore britannico risulta più freddo, quasi col pilota automatico, e senza quell’ombra di ironia che spesso ci ha fatto vedere.

domenica 2 luglio 2023

Atmosfera zero (1981)


Film di fantascienza (forse uno dei pochissimi di Sean Connery in questo genere) invecchiato malino, precursore dell’IntroVision (un sistema per creare effetti speciali in presa diretta sui monitor di regia) e considerato, non so perché, un “western nello spazio”. A parte che è già una bestemmia considerare western qualsiasi cosa all’infuori del canone proprio del genere, e ancor di più un film di fantascienza, in realtà in ATMOSFERA ZERO di western non c’è la minima ombra se non un evidente rimando a Mezzogiorno di fuoco, con Connery nel ruolo di sceriffo di Giove (in realtà della luna di Giove) come Gary Cooper nel capolavoro western, alle prese (anche) con aiutanti e operai che non vogliono aiutarlo. In realtà ATMOSFERA ZERO è un giallo-noir ambientato nello spazio: parte con alcuni cadaveri anomali in un insediamento di minatori su Io e l’indagine di Connery che scopre un traffico di droga, da cui poi si dipana – come nel film di Zinnemann – un intreccio più movimentato con due killer mandati ad uccidere Connery. Interessante l’ambientazione claustrofobica all’interno di questo insediamento sigillato abitato da minatori e prostitute, quasi una colonia penale, fatto di condotti, scalette, scomparti, porte a tenuta stagna, pareti “interagibili” e monitor con messaggistica video istantanea. Certo risulta ingenuo visto oggi, non solo nella tecnologia immaginata all’epoca (40 anni fa) ma anche negli effetti speciali. Non un gran film, comunque, c’è Sean Connery abbastanza scazzato e non certo nella sua forma migliore, sparatorie non più di una o due, pochissima azione, un po’ di giallo, il solito accenno melodrammatico della famiglia, ecc. Niente di particolarmente imperdibile, insomma, ma per chi ha voglia di atmosfere cinefantascientifiche anni Ottanta potrebbe meritare la visione.