mercoledì 26 aprile 2023

Motherly – Istinto primordiale (2021)


L’avevano spacciato per horror (anche la locandina è ingannevole) ma è più horror Ombre rosse che questo MOTHERLY. È solo un thrillerino sciapo, che scava, anche abbastanza lentamente, in una sordida storia di corna e di omicidio tra psicopatici (ragazzina compresa): è vero che il marito della protagonista ha ucciso una bambina? L’esca dell’horror dura un battito di ciglia e si capisce subito dove il film andrà a parare. Anche nella sua brevità (1 ora e 20 minuti) c’è abbastanza di che martellarsi le palle tra crisi di pianto, rimorsi ben nascosti, giochini di gatto col topo e in generale una trama che saltella dall’inverosimile al semplicistico. Solo nell’ultima ventina di minuti il film inanella una sequenza di due o tre buoni colpi di scena che lo salvano appena dalla mediocrità ma ripeto, per il resto il film è noioso e sembra durare il doppio. Unico appunto: a sto giro, visto il periodo ultrafemminista anche del cinema, sono gli uomini a trovarsi vittime delle donne, e pure nei modi più spiacevoli possibili.

mercoledì 12 aprile 2023

Tiger House (2015)


Ecco un thrillerino scialbo, poco incisivo, più da televisione che da cinema. Un tizio, che vive in una grande casa con la compagna e il figlio di lei, il quale è fidanzato con la protagonista (Kaya Scodelario), viene rapito e la sua famiglia tenuta in ostaggio da un gruppo di banditi che usano l’uomo come pass per rapinare un deposito di banconote. Nel frattempo in casa la Scodelario deve salvare suocera e fidanzato…
Il film dura pochissimo, appena un’ora e venti, e meno male, perché anche così la vicenda sembra non decollare mai veramente se non fino a quando la tizia non riesce a sfuggire ai rapitori (a metà film) e fino ad allora ben poco capta l’attenzione dello spettatore. Non che successivamente il film si ribalti, la tensione continuerà a mancare (in pratica non frega niente a nessuno se e chi si salverà e se qualcuno morirà oppure no) ma almeno un po’ di movimento si vedrà, sebbene gran parte siano decisioni stupide della ragazzina (non che i cattivi siano tanto più intelligenti, comunque…) ed il finale sarà tanto prevedibile quanto da principianti.
Di solito gli home invasion, per la loro natura di un’ambientazione chiusa e delimitata (che personalmente adoro), sono già predisposti ad un’atmosfera di suspense e tensione, ma TIGER HOUSE sembra più la brutta copia di un home invasion.
Un’occasione sprecata, insomma.

sabato 1 aprile 2023

The Last Stand – L’ultima sfida (2013)


Ottimo action con il sempreverde Schwarzenegger, qui come sceriffo di una minuscola cittadina al confine con il Messico, dove lui e la sua truppa di 3 uomini e 1 donna si preparano ad affrontare l’arrivo di un pericolosissimo evaso diretto oltre confine a bordo di una automobile quasi supersonica.
Costruito senza pretese, con una trama semplicissima ed efficace e in certi punti quasi da commedia, THE LAST STAND si rivela un “western” moderno, una specie di Mezzogiorno di fuoco ma con molte cose diverse e, comunque, un lavoro sui personaggi molto meno approfondito, visto che si cerca di portare tutto sul piano dell’azione: un dispiegamento di armi pazzesche e di tutti i tipi, tra le quali una mitragliatrice della Prima Guerra Mondiale, una Smith & Wesson nello stile dell’ispettore Callaghan e persino una Colt Dragoon del 1848! Con tutto questo arsenale si terrà l’assedio alla minuscola Sommerton Junction e non mancheranno morti ammazzati (anche in modo truculento) e anche una grande quantità di macchine distrutte.
Certo con il buon Arnold è tutto più semplice: sebbene forse appena imbolsito, non perde il suo stile e, anche se meno alla Commando, riesce a portare a casa la pagnotta e a soddisfare lo spettatore con un film degno di nota, coadiuvato dal sempre bravo Forest Whitaker e dalla bellissima Jaimie Alexander. Come spesso accade in questo genere di film, il cattivo tanto decantato (“il criminale più efferato dopo Pablo Escobar”) si rivela poca roba, motivo per cui il “duello” finale appare forse troppo all’acqua di rose, nonostante il sangue, e avrebbe invece meritato qualcosa in più.
Ad ogni modo, per quanto mi riguarda questo film è da vedere. Forse perché rimango sempre incollato per via di questo tipo di ambientazioni, anche se effettivamente THE LAST STAND non aggiunge nulla al genere, ma lo trovo un lavoro apprezzabile e godibile.