lunedì 27 febbraio 2023

Resident Evil: Welcome to Raccoon City (2021)


Una delle peggiori boiate che io abbia visto ultimamente. Film pessimo sotto qualsiasi punto di vista. Si tratta dell’ennesimo sequel della fortunata serie che fino al precedente aveva come protagonista Milla Jovovich (una signora attrice action) ma di cui personalmente ho visto solo il primo (e anche quello l’avrei evitato volentieri, ad essere onesti).
In questo, Raccoon City è una città quasi fantasma, spopolata dalla Umbrella Corporation e con un commissariato di polizia ridotto a una mezza dozzina di elementi. Qui un giorno arriva Claire (Kaya Scodelario), convinta che stia succedendo qualcosa… E infatti le riserve idriche della città sono state avvelenate dalla UC e stanno trasformando tutti in zombie (tutti tranne i poliziotti…).
Beh, che ve lo racconto a fare? Il film è una merda, detto chiaramente. Primo: la storia è sempre e solo quella di ammazzare gli zombi. Secondo: la totale (e quando dico totale intendo totale totale, anche per me che spesso sorvolo su sta cosa) empatia/interesse/simpatia/antipatia verso tutti i personaggi: non me n’è fregato assolutamente niente se qualcuno fosse morto, fosse sopravvissuto, fosse rimasto mutilato o altro, nemmeno nei riguardi della bambina; inoltre gran parte sono degli emeriti idioti. Terzo: l’uso smodato dello zoom, così irritante che già alla seconda volta m’è venuta voglia di sbattere la testa sul muro. Quarto: la Scodelario non m’è mai piaciuta e mai mi piacerà, qui ancor meno visto che è perennemente con l’espressione “so fare tutto io, guardate quanto sono tosta, la vita mi ha indurito”. Quinto: il 95% del film è composto da riprese dei tizi con il fucile o la pistola alzati alla ricerca degli zombi. Che squallore. Sesto e ultimo, perché non voglio infierire e non ne vale la pena: computer grafica da cartone animato, forse anche peggio. Reparto action: discreto, niente da segnalare a parte le solite sparatorie da ammazza-zombie.
Unica nota d’interesse minimo: la ricostruzione di una Raccoon City piovosa, notturna e semi abbandonata. Ma anche qui la cosa si riduce a molto poco, senza venir degnamente sfruttata.
Insomma, lasciate perdere. WELCOME TO RACCOON CITY è un film raffazzonato, con personaggi ridicoli e una storia altrettanto rabberciata. Inutile, insomma.

sabato 11 febbraio 2023

The Game – Nessuna regola (1997)


Un po’ un’occasione sprecata con quello che era un soggetto interessantissimo: un gioco reale da caccia all’uomo sviluppato da un’azienda fantasma. Qui c’è Michael Douglas nei panni del giocatore, che decide di partecipare al gioco e da quel momento la sua vita diventa un inferno fatto di macabri scherzi, inganni, inseguimenti e assalti armati. Purtroppo però il film risulta lento per buona metà e l’altra metà, da cui ci si aspetterebbe qualcosa di più, non sfrutta le premesse costruite (seppur faticosamente) e riduce l’azione all’osso, pur tuttavia non mancando di tensione; una cosa che gli riesce è far sentire allo spettatore l’antipatia iniziale del protagonista e il suo cambiamento nel corso del film, sviluppando ottimamente quello che è il viaggio dell’eroe.
THE GAME non è un brutto film, sia chiaro, ma non è né d’azione (come lo classificano alcuni siti) né molto thriller, e direi quindi che si tratta più di un film drammatico con un’interessante idea di fondo. Purtroppo, infine, alcune incongruenze e un finale ridicolo (veramente una conclusione che rovina il clima di tensione e curiosità fin lì costruito, e come scrive Gian Luigi Rondi: «[le] angosce dilagano anche in platea e, almeno fino a certe rivelazioni ultime, rischiano perfino di far restare con il fiato sospeso, vuoi per l’ansia, vuoi per la curiosità. Dopo, però, quando quella montagna di ossessioni partorirà il topolino, ci si ritrae quasi con fastidio. Con il sospetto, addirittura, di essere stati presi in giro») gli permettono di raggiungere solo una stiracchiata sufficienza. Ma nonostante ciò non mi sento di sconsigliarne la visione: fino alla spiegazione finale, ripeto, l’idea alla base del film è avvincente, alcune belle scene ci sono, la curiosità di cosa c’è sotto la suscita, succedono molte cose strane e ci sono pure – come piace a me – notevoli scorci metropolitani (siamo a San Francisco) con vicoli bui e insegne al neon, inoltre l’interesse sale una volta che Douglas decide di ribellarsi attivamente e lì (a tre quarti d’ora dalla fine) il film ingrana (per poi sgonfiarsi vergognosamente negli ultimi 10 minuti).
Se la situazione di un uomo solo, braccato da non si sa chi, che non si aspetta le mosse del nemico e non può chiedere aiuto vi intriga, date un’occhiata a questo film, ma non aspettatevi molto di action.

lunedì 6 febbraio 2023

Fabio Giovannini - Storia del noir (2000; saggio)


Questo lavoro di Fabio Giovannini, giornalista e scrittore, è un libretto agile e veloce. L'autore traccia una storia del noir per opere e autori, dai racconti di Poe ai film di Tarantino, in una galleria che comprende principalmente i maestri del genere. Il percorso del libro, partendo dalla definizione di noir originaria, si divide poi in tanti rami quanti sono i sottogeneri che dal noir prendono solo alcuni elementi, abbandonandone altri (post-noir, neonoir, psycho-noir, thriller, e persino cyber-noir), ma la trattazione si mantiene comunque ordinata e lineare dal momento che questi "rami" del noir si sono succeduti in ordine cronologico.
Partendo dai classici hardboiled americani non si perdono di vista nemmeno le correnti nazionali come quella italiana e quella francese, finanche quelle giapponesi e latino-americane. Per quanto riguarda il cinema, invece, le produzioni più trattate sono ovviamente quelle americane e francesi.
Il libro di Giovannini non vuole essere esauriente ma è un'eccellente guida di base sia per capire il noir sia – grazie alla disamina di autori e registi – per recuperare i romanzi e i film classici, che ne hanno segnato la storia. A questo proposito l'autore include anche una parte nominata "Miscellanea Noir" dove offre elenchi di opere e film, le schede dei tredici migliori scrittori noir e una breve trattazione anche di altri campi narrativi e artistici come i fumetti noir, la musica noir, i videogiochi noir e i luoghi noir.
Per tutti coloro che vogliono saperne di più su questo bellissimo genere, tra l'altro ricco di sfumature, questo libro è essenziale, peraltro è uno dei pochissimi in italiano a trattare l'argomento in modo così specifico (altri lavori del genere si basano principalmente sulla storia del giallo).

 Edizioni italiane  Una sola edizione di questo libro, pubblicata in brossura da Castelvecchi nel 2000. Fuori catalogo già da anni, si trova usata.