sabato 30 ottobre 2021

The Hunt (2020)


Figatona Betty Gilpin e figatona il film. THE HUNT, anche se procede un po' fuori dalla pista (la caccia vera e propria è presto risolta e non ci si sofferma molto) è un film convincente, soprattutto per merito della signorina appena citata. Mi ha impressionato il suo riuscire a stare a cavallo tra pazzia e lucidità, e le sue mille smorfie ed espressioni, a volte incoerenti con la situazione in cui si trova (un po' per sviare, un po' appunto per "pazzia"). Comunque fa tutto lei, si scopre perchè ci riesce e alla fine porta a casa il risultato. Tra l'altro pare pure avere una eccellente presenza scenica per cui magnetizza la telecamera, sia nelle scene di lotta che nelle scene più tranquille. Nella scena finale, dove è tutta acchittata, è impressionante 😍
Alla fine dunque THE HUNT risulta un bel film, ci mostra come anche i crociati del buonismo/politically correct possano essere un'armata di idioti corazzati e non meno pericolosi degli estremisti di altri generi (sebbene ovviamente non arrivano ai livelli in cui arrivano nel film, e per fortuna direi). Tarantiniano (forse pure troppo per i miei gusti, più che altro perchè ormai è scopiazzato/citato ovunque) nell'humour e nell'azione, poteva concentrarsi di più nella caccia vera e propria ma devo dire che la lotta finale compensa abbastanza, nonostante una Hilary Swank forse un po' appannata.

giovedì 28 ottobre 2021

Trauma Center (2019)


E niente, a me i film d'azione ambientati negli ospedali o nei palazzi o negli uffici mi piacciono un botto! Questo TRAUMA CENTER ha dalla sua proprio l'ambientazione, anche se per il resto non è chissà cosa d'esaltante. Per lo meno mi sarei aspettato un pochino più azione da parte della protagonista, che rimane intrappolata in un ospedale inseguita da due poliziotti corrotti che vogliono farle la pelle. Comunque l'azione bene o male c'è, la tensione poca o nulla, la trama vabbè... Il grande Bruce ridotto a macchietta si vede pochissimo, purtroppo. Il doppiaggio e i dialoghi lasciano anch'essi il tempo che trovano... Insomma, un film guardabile, niente di nuovo o particolarmente avvincente ma merita l'oretta e mezza di visione se non si hanno alte pretese e soprattutto se piacciono questo tipo film di caccia all'uomo (in questo caso alla donna) "al chiuso".

lunedì 25 ottobre 2021

The Rhythm Section (2020)


Thrillerino scialbo, incolore, insapore. Vorrebbe essere grande ma invece è piccolissimo. La storia di una ragazza che vuole vendicare la famiglia uccidendo il terrorista che gliel'ha portata via con un attentato aereo. Ovviamente si scoprirà che il terrorista è solo un anello della catena. Ma lei, da studentessa drogata, diventa presto una "macchina da guerra" (tra molte virgolette).
Clichè su clichè, a partire dall'ormai insopportabile scena dell'addestramento (ma non si può evitare di metterla in ogni film???) fino alle battute mache forzatissime (idem). Bah. La trama è lineare, e non è un difetto, anzi, ma la sua messa in scena sembra essere stata fatta mettendo uno dietro l'altro le tre o quattro scene principali girate ognuna in una città differente (New York, Londra, Tangeri, Marsiglia) senza la necessaria fluidità di montaggio e soprattutto senza il necessario ritmo, addormentato già da subito. Di meno peggio ci sono solo le ambientazioni, perchè pure le scene d'azione sono insipide, girate in due minuti, e con evidente difficoltà della Blake, decisamente fuori ruolo come donna d'azione. La scena dell'inseguimento in macchina è, secondo me, girata veramente veramente male.
Jude Law sprecato, Blake Lively nè carne e nè pesce ma mi pare evidente sia poco tagliata, anche fisicamente, per questo genere. Dalla regia mi dicono che questo film vorrebbe scimmiottare "Nikita" (che ancora mi manca da vedere) e non faccio fatica a crederci, anche se, per fare un paragone con qualcosa di più recente, mi sembra chiaro che è anni luce lontano da un "Peppermint" e ancor di più dall'effetto scenico di Jennifer Garner, che come action-woman alla Lively se la mangerebbe come un aperitivo.

• Il film è tratto dal romanzo omonimo di Mark Burnell, da noi pubblicato da Mondadori nel 2019.

sabato 23 ottobre 2021

Fractured (2019)


Ogni tanto un bel thriller che non sia solo spari e botti ci sta, e questo FRACTURED è stato perfetto. Nel film ci sono 3 spari contati ma tutto il resto è un ottimo mix di thrilling e mistero. Un padre che insieme alla moglie porta la figlia in ospedale per una possibile frattura al braccio fa partire una vicenda inquietante in cui il protagonista, risvegliatosi dopo un pisolino in attesa dei risultati delle analisi della figlia, scopre che in quell'ospedale non sono mai esistiti nè la moglie nè la bambina. Il protagonista si lancia nella ricerca della famiglia per tutto l'ospedale, mentre medici, infermieri, uomini della sicurezza e poliziotti cercano di venire a capo di una situazione assurda, anche se con metodi ostili al protagonista. Moglie e figlia esistono davvero? E dove sono? Parte da qui un thriller che pompa ovviamente sulla ricerca della verità, sul gioco dei particolari e sull'attenzione dello spettatore su questi ultimi, sebbene poi giovi molto poco, visto che gli stessi particolari non vengono poi sfruttati dalla sceneggiatura. FRACTURED è un ottimo film ma non privo di difetti, in primis proprio il fatto di ignorare alcuni particolari che sembravano lasciati apposta per far capire come erano in realtà le cose, e poi anche qualche forzatura/illogicità nello script che avrebbe portato a risultati diversi (ma forse non altrettanto cinematografici, del resto si sa che logica e cinema non vanno d'accordo). Eppure funziona tutto abbastanza bene, c'è un buon ritmo, una splendida ambientazione (ho sempre adorato i thriller/action ambientati in spazi chiusi come uffici, ospedali, palazzi o anche singoli appartamenti) e comunque in generale un'atmosfera che ti acchiappa, un alone di inquietudine che sicuramente la fotografia virata al freddo aiuta a costruire e a far percepire.
Dopo un'ora e mezza di tensione ben gestita e colpi di scena forse un po' prevedibili (o no?), si arriva a capo della vicenda ma scommettiamo che non si concluderà come ve lo immaginavate?

mercoledì 20 ottobre 2021

Breach (2020)


Dispiace vedere Bruce Willis, la cui carriera è stata fenomenale e che senza dubbio è uno degli attori che adoro di più in assoluto, ridursi a partecipare a questo genere di, chiamamoli, film. Perchè ormai da qualche anno a questa parte l'attore icona dell'action ha accettato ruoli in produzioni veramente infime che solo in pochissimi casi si sono distinte da un Z-movie. Purtroppo BREACH è invero un sotto-Z-movie, per essere generosi, in cui dispiace vedere anche un altro mio mito, ossia Tom Jane, attore ingiustamente sottovalutato, ma meno male che almeno lui qui ha un ruolo ridotto all'osso.
La storia di BREACH è quella di un'astronave piena di terrestri in fuga dalla Terra ormai quasi morta e diretti a Terra 2 per ricominciare. Nel mezzo del viaggio un virus trasforma tutti in mostri zombie e bisognerà risolvere il problema. Bruce, membro dell'equipaggio, finisce in seconda fila (il protagonista è un altro) ma è partecipe allo scempio che sarà tutto il prodotto. Dopo aver attinto a piene mani da capolavori del genere come Alien (ovviamente) e La cosa, il regista rinnova il tutto con una CGI di infimo livello e una piattezza nei personaggi (motivazioni e comportamenti) e nei dialoghi unica, oltre ad un numero sproporzionato di minchiate scientifiche (ok che è un film di fantascienza ma anche questo genere deve avere un minimo di basi credibili) e ad un ritmo che addormenterebbe pure una scimmia sotto stimolanti. Il finale, poi, è un MACCOSA di dimensioni, appunto, fantascientifiche e se il film che lo precede faceva già schifo, col finale sarà ancora peggio.
Insomma, una porcata non indifferente che nemmeno la presenza della bella Rachel Nichols riesce a sollevare.

martedì 19 ottobre 2021

Darc (2018)


Un action pieno di sangue, con il classico protagonista in cerca di vendetta in mezzo a giapponesi mafiosi, poliziotti corrotti e prostitute da night. Un'atmosfera cupa e notturna per una vicenda non solo di vendetta ma anche di salvataggio. Il protagonista (interpretato da un certo Tony Schiena, che non avevo mai sentito nominare) è un molosso tutto muscoli, che si fa strada a pugni e pallottole ed è buono con le donne. Questo DARC è un film che sicuramente piacerà agli amanti dell'action "coreografico" e un po' orientaleggiante perché è ricco di azione fisica con arti marziali, coltelli e pure katane, oltre alle classiche sparatorie.
Per me un buon film d'azione, sanguinolento e cinico, con una riserva peró su come sono state girate le scene di combattimento, spesso confuse. Per il resto nulla di nuovo sotto il sole ma decisamente godibile.

sabato 16 ottobre 2021

L'uomo sul treno (2018)


Bello, bello, bello. Il classico action di Liam Neeson come ormai ci ha abituato sin dai tempi dello stupendo Taken e dei suoi seguiti. Nulla da eccepire in questo suo nuovo thriller, che dovrebbe corrispondere al secondo di una “trilogia dei mezzi”: il primo fu Non-Stop, ambientato su un aereo, e il prossimo (il terzo) dovrebbe essere Retribution e Neeson sarà a bordo/guida di una macchina. Questo The Commuter è quindi ambientato su un treno (L'UOMO SUL TRENO è il titolo italiano) e la vicenda è quella di sventare un complotto per uccidere qualcuno che viaggia in uno dei vagoni…
Ovviamente anche qui Neeson non è l’eroe tutto muscoli e intelligenza ma il mite sessantenne, a un passo dalla pensione, con famiglia e problemi di lavoro. Da ex poliziotto però sa dove e come mettere le mani e infatti le scene di combattimento e pericolo non mancano, sebbene il film perda qualche colpo nel ritmo, a differenza di Non Stop e di Taken. Pure qualche colpo di scena sembra telefonato e prevedibile ma ci sta in un film la cui trama non è molto originale. Collet-Serra, come ci ha dimostrato, sa comunque gestire e orchestrare il tutto, trasformando quello che sostanzialmente è un giallo della camera chiusa in un action a sprazzi adrenalinico ma sempre solido e ben girato. Non è facile riuscirci quando l’ambientazione è una sola e per giunta claustrofobica.
A mio avviso Collet-Serra ha scelto volutamente di non fare un film “originale” e ha invece deciso di realizzare un classico thriller con tutti gli stereotipi del genere, su misura per il caro vecchio Liam, che ci sguazza come un topo nel formaggio. Qui forse col freno un po’ tirato, lo spilungone irlandese riesce a reggere la scena e ad essere un credibilissimo antieroe (nel senso di uomo comune) entrato suo malgrado in un vortice di mistero e pericolo.
Ne consiglio perciò senza dubbio la visione, ancor di più se avete apprezzato i precedenti film di Neeson e Serra, ormai una coppia di garanzia di qualità e intrattenimento per gli amanti dell'action e dell'adrenalina.

• Se vi è piaciuto (o vi piacerà) L'UOMO SUL TRENO, un altro film action simile che consiglio (e che sarà prossimamente recensito) è Trappola sulle Montagne Rocciose, con Steven Seagal.

giovedì 14 ottobre 2021

Animali notturni (2016)


Un noir cupo, cupissimo. Ma anche una storia di vendetta, un thriller psicologico, un dramma d'amore, un poliziesco rurale. ANIMALI NOTTURNI è tutto questo, un minestrone non solo di generi ma anche di costruzioni narrative visto che gioca su tre piani temporali. Jake Gyllenhaal si conferma come uno dei migliori attori di Hollywood, Amy Adams è uno spettacolo della natura (bravissima in un ruolo non facile) e Michael Shannon quasi irriconoscibile che dà vita ad un affascinante personaggio.
Il film ha molto da dire, e si vede. Violentissimo, molte scene sono dei pugni allo stomaco e c'è un realismo delle situazioni impressionante. Tutto, anche l'atmosfera un po' allucinata e il filo continuo di tensione che corre per tutta la durata, gioca a favore del film. Il finale secco, aperto alle conclusioni del pubblico, l'ho gradito moltissimo per il genere di film che è ANIMALI NOTTURNI. Consigliato.

• Il film è tratto dal romanzo Amy & Susan di Austin Wright, in Italia pubblicato da Adelphi nel 2011.

venerdì 8 ottobre 2021

L'autista (2017)

Ecco un piccolo gioiellino thriller, prodotto da Netflix e uscito nel 2017.
L'AUTISTA
si svolge per il 95% interamente all'interno di una macchina, con la quale il protagonista Frank Grillo (che è la copia quasi sputata di Max Payne e ancora non riesco a farmi convinto di come abbiano potuto scegliere Mark Whalberg per quel ruolo) svolge il ruolo appunto di autista in rapine organizzate da un suo amico. Fatto sta che una di queste rapine si mette male, molto male, vengono coinvolte mafie e nel mezzo c'è il povero autista che in fin dei conti c'entra poco. Con una regia movimentata la storia prende e ci regala inseguimenti, doppi giochi, tradimenti e un po' di adrenalina. Niente di nuovo sotto il sole, sia chiaro, ma sicuramente tutto reso piacevole anche da una bella prestazione di Grillo e da una sceneggiatura che non è costruita esclusivamente sugli inseguimenti in macchina (che tra l'altro non ci viene mai mostrata, insomma non è quel tipo di film dove c'è l'idolatria per l'auto e per le corse - film che non digerisco) ma dà spazio anche a sparatorie ed è anche abbastanza breve da condensare il tutto per evitare di far cadere lo spettatore in una spirale di monotonia seguita da un profondo sonno o abbiocco. In pratica L'AUTISTA è praticamente la versione action (e meno noiosa) di LOCKE, il film con Tom Hardy TUTTO girato all'interno di un'automobile (che non era male, mi par di ricordare).

Quindi bella scoperta e gran piacere nel rivedere Grillo, che è un ottimo attore d'azione.