lunedì 30 maggio 2022

Sweet Girl (2021)


In un film d’azione solitamente nessuno chiede un capolavoro ma almeno un minimo di credibilità. Quello che si vede in questo film invece supera persino l'impossibile, che già nei film d'azione è molto spesso portato all'estremo. In sostanza si tratta del classico revenge movie ma con la particolarità di un twist nella trama tanto spiazzante quanto inutile. Jason Momoa vuole vendicare la moglie morta di cancro a causa del ritiro di un farmaco e si butta, insieme alla figlia, a caccia del responsabile. Da cosa nasce cosa e si ritrova invischiato con tutte le scarpe in una specie di complotto a livello governativo, per cui killer prezzolati lo cercano per farlo fuori. Insomma, solita routine dei film d’azione. Che non sarebbe stata affatto male se solo il film si fosse mantenuto su queste premesse. C’è Momoa che pianta cazzotti (con un po’ di difficoltà, bisogna ammetterlo), che ammazza sicari e che scappa per le fredde strade secondarie d’America. Il film è girato e prodotto benissimo, con gran belle scene di combattimento, sparatorie e inseguimenti. Ma… c’è un ma.
In primis, il colpo di scena inutile di cui vi parlavo prima, che però non svelo per evitare spoiler: ma sappiate che stona così tanto con quello che si vede fino a quel momento che pare letteralmente incollato alla trama. Se il film avesse continuato (e fosse finito) com'era cominciato allora, come già detto, sarebbe stato un buon action tipicamente americano, uno di quelli comunissimi ma che si lascia guardare volentieri. Invece questo colpo di scena a mezz'ora dalla fine è completamente insensato e privo di qualsiasi logica non solo all'interno della sceneggiatura ma soprattutto riguardo la credibilità della situazione.
Sorvolando su questo, tuttavia, il ma più grande è allo stesso tempo quello più banale: ossia il fatto che una tipetta minuscola come Isabella Merced (che interpreta la figlia adolescente di Momoa) ammazzi bestioni armati che sono il triplo o il quadruplo più grossi di lei. Questa è una cosa che, davvero, mi fa cadere braccia e palle. Soprattutto considerando che persino Momoa, che è 10 Merced in altezza e in larghezza, nel film ha grandi difficoltà ad avere la meglio sui suoi attentatori. E vi parlo da grandissimo amante dei film action e delle loro esagerazioni! Pensare che una ragazzina di 1 metro e 50 per 40 chili (compresi giaccone e stivaletti), per quanto brava possa essere nella lotta, riesca a mettere ko una mezza dozzina di energumeni armati fino ai denti (e soprattutto del mestiere) è qualcosa che nemmeno la Hollywood più casereccia può permettersi, nemmeno nella fantascienza. A quel punto tutto quello che di buono si era visto crolla inesorabilmente e il film, invece di farsi almeno apprezzare, risulta d’un colpo indigesto.

domenica 15 maggio 2022

Ancora 12 rounds (2013)


Il seguito di 12 ROUNDS, intitolato ANCORA 12 ROUNDS, è un povero tentativo di sfruttare l’idea, peraltro interessante, del film con John Cena. Solo che, se il precedente (come abbiamo visto nella recensione flash dedicata) è interessante da vedere, con un gran ritmo e spettacolari scene d’azione, questo ha la stessa trama ma è fiacco, pallido, quasi totalmente privo di idee e quelle poche che ci sono sono al limite dell’idiozia. In questo caso il protagonista, Randy Orton (mai sentito né visto prima, ha all’attivo solo due film e a quanto ho capito è un famoso wrestler), peraltro ancor meno espressivo di J. Cena, non ha realmente la moglie da salvare ma fondamentalmente sé stesso. Le motivazioni con cui il cattivo (Brian Markinson) tiene sotto gioco Orton, molto simili a quelle del primo film ma lì decisamente più coinvolgenti, sono così idiote e labili che non sono giustificabili nemmeno dalla psicopatia dell’antagonista. Dialoghi cretini, recitazione bassa (doppiaggio incluso) e, nonostante le apparenze, pochissima azione (un paio di scazzottate e un solo colpo di pistola prima del finale), rendono ANCORA 12 ROUNDS un brutto film action, le cui uniche note positive sono gli scorci metropolitani notturni e un finale ben ideato (ma non privo di incongruenze – perché prevedere un incidente quando invece l’intenzione è farsi esplodere con una bomba?) e che cattura un minimo di interesse.